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Giornata mondiale della salute e della sicurezza

Intervista ad Antonella Dettori, Incaricata salute e sicurezza per AIL

28 aprile 2024

Giornata mondiale della salute e della sicurezza

Questa famosa fotografia è vera e raffigura undici operai seduti sospesi in aria su una trave che pranzano a 250 metri d’altezza senza alcun dispositivo di protezione o segno di disagio. Era il 1932 quando fu stampata su un giornale della città di New York, diventando immagine iconica dell’epoca della Grande Depressione. La foto fu scattata sulle impalcature del Rockefeller Center di New York che ha visto impegnate nella costruzione circa 40.000 persone, molte delle quali persero la vita.

Oggi tutto ciò, per fortuna, sarebbe impensabile. La tutela del capitale umano è un valore fondamentale per un’azienda come AIL. Il 28 aprile di ogni anno si celebra la «Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro» e Antonella Dettori, incaricata salute e sicurezza presso AIL, racconta nell’intervista il suo impegno e il ruolo che svolge in questo contesto.

 

Nel giorno in cui ricorre la giornata internazionale della salute e della sicurezza sul lavoro, quali sono le tue riflessioni in merito? La Svizzera tutela i suoi lavoratori?

Negli ultimi anni il tema della salute e sicurezza sul lavoro è stato oggetto di attenzione come mai in passato e ciò ha portato a una serie di interventi importanti in materia.

In Svizzera, per il datore di lavoro, tutelare la salute e la sicurezza dei propri collaboratori non è un’opzione, bensì un obbligo, disciplinato dall'articolo 6 della legge sul lavoro. L'ordinanza 3 concernente la legge sul lavoro lo specifica, sancendo il principio secondo cui «il datore di lavoro deve adottare tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare e migliorare la tutela della salute e assicurare la salute fisica e psichica dei lavoratori» (art. 2).

Nel 2023 sono stati notificati alla Suva oltre 490'000 infortuni e malattie professionali. Negli ultimi anni si verificano più infortuni nel tempo libero che sul lavoro. La tendenza è da una parte frutto delle misure di sicurezza implementate dalle aziende e, dall’altra, una conseguenza dell’epidemia di covid-19, che ha motivato le persone a dedicarsi di più ad attività del tempo libero: passeggiate, corsa, escursioni in montagna, arrampicata, ciclismo con la grande diffusione delle biciclette elettriche, etc. Fare sport all’aria aperta è indubbiamente positivo per la nostra salute, tuttavia a volte vengono sottovalutati i rischi di alcune attività, magari svolte senza un’adeguata preparazione.

Se in passato si parlava principalmente di prevenzione e sicurezza, oggi in Svizzera l’accento si pone maggiormente sui temi legati alla salute. In particolare, si parla più apertamente di problemi psichici e psicologici, pur essendo ben lontani dalla caduta dello stigma, purtroppo. La salute mentale è sempre più un tema centrale per qualsiasi società, quella svizzera compresa, e patologie come depressione, burnout e stress sono troppo spesso presenti e si sviluppano proprio all’interno della vita professionale o nella ricerca di un buon equilibrio tra vita privata e lavorativa.

 

Perché la salute sul posto di lavoro è così importante? Quali rischi corre un’azienda che non promuove sufficientemente la salute?

Nel lavoro quotidiano sono diversi i fattori che incidono negativamente sullo stato di salute: una postura sbagliata, sedentarietà, uno stress continuativo, un’organizzazione del lavoro non ottimale, molestie, situazioni di mobbing, conflitti e problemi relazionali con i colleghi e/o superiori. Una costante mole eccessiva di incombenze, scadenze e tempi ristretti, aspettative irrealistiche, la non chiarezza dei ruoli e lo sviluppo incessante delle nuove tecnologie, che ci spingono ad essere più performanti e sempre reperibili in ogni momento.

Tutti elementi che pregiudicano la produttività e la salute dei collaboratori, che finiscono spesso per sviluppare scarsa motivazione e, nei casi più gravi, patologie durature come il burnout o la depressione. Una tutela carente della salute dei collaboratori comporta anche grossi danni sul piano economico, può aumentare il turnover, l’insoddisfazione e l’assenteismo. Al contrario, lavorare in un ambiente positivo e sentirsi realizzati nella propria attività professionale sono fattori che promuovono e mantengono il benessere dei collaboratori.

 

Quali sono le misure o le iniziative implementate in AIL per promuovere concretamente la salute dei collaboratori?

La promozione della salute dei collaboratori è un tema molto eterogeneo che si sviluppa indirettamente all’interno di diversi settori dell’azienda.

Il punto di partenza è sicuramente la prevenzione e la sensibilizzazione della salute. Oltre all’organizzazione di formazioni ad hoc (“Ergonomia - Lavorare allo schermo durante il telelavoro”, “Sensibilizzazione sul tema delle sostanze psicotrope” e “Prevenire le violazioni dell'integrità personale sul posto di lavoro) e la condivisione di materiale informativo, AIL promuove l’alimentazione sana offrendo la possibilità di fare arrivare in ufficio pasti salutari. I nostri collaboratori usufruiscono di agevolazioni per tutto ciò che riguarda l’ambito del benessere e possono approfittare di orari di lavoro flessibili, all’insegna di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Organizziamo anche la donazione del sangue almeno una volta all’anno e per chi lo desidera mettiamo a disposizione anche la possibilità di effettuare il vaccino antinfluenzale direttamente in azienda.

Durante la pandemia abbiamo organizzato una serie di workout giornalieri online in collaborazione con Physiotechlab di Mendrisio per i collaboratori. L’obiettivo era quello di stimolare il movimento durante un periodo difficile, che ha portato ad un isolamento forzato.  In generale offriamo agevolazioni legate all’ambito sportivo (partecipazioni gratuite a gare, sconti in determinate strutture), cerchiamo di stimolare i collaboratori a praticare sport nel tempo libero e nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa aderiamo ad iniziative come “bikecoin” per promuovere gli spostamenti casa-lavoro in bicicletta.

L’Associazione Ricreativa di AIL (Arail) organizza feste ed eventi aziendali, attività sportive e ludiche di gruppo. Infine, per rafforzare la cultura aziendale e la coesione sociale è nata recentemente all’interno di AIL la figura del Chief Happiness Officer, ruolo ricoperto dalla collega Samia Parise, con la quale lavoreremo in sinergia e potranno sicuramente nascere progetti interessanti. L’obiettivo è valorizzare il capitale umano, consolidare il senso di appartenenza e creare delle condizioni quadro per permettere ai collaboratori di far emergere il proprio talento.

 

In AIL oltre la metà del personale lavora sul campo in ambito gas, elettricità e acqua, vettori energetici che comportano anche molti rischi per la sicurezza del collaboratore. 

Ci sono molti pericoli legati alle attività svolte sul campo dai nostri collaboratori. Per questo motivo investiamo in maniera importante nella formazione e ci impegniamo affinché il nostro personale abbia accesso a vestiario, materiali e dispositivi di protezione individuale di ottima qualità e sempre all’avanguardia in base alle attività svolte.
Prevenire, formare e sensibilizzare, anche nell’ambito della sicurezza sul lavoro, è fondamentale. A volte è necessario porre dei provvedimenti che non sempre vengono percepiti in modo corretto. Non sempre il mio è un ruolo facile, spesso mi ritrovo a vestire i panni della “cattiva”, quella che mette il bastone tra le ruote e complica le cose. Cerco sempre di spiegare che le normative e le direttive “imposte” per la sicurezza servono a tutelare il nostro bene più prezioso: la salute!  A questo proposito, nel corso del prossimo autunno, organizzeremo una formazione per tutti i collaboratori delle squadre, con lo scopo di promuovere un nuovo approccio di consapevolezza legata al tema della sicurezza sul posto di lavoro, che va a beneficio non solo del singolo collaboratore, ma anche del suo entourage.

 

Da qui a 10 anni, come dovrebbe evolvere secondo te il mondo del lavoro?

Le aziende devono investire nello sviluppo di una cultura aziendale positiva, che abbia a cuore la salute psico-fisica dei collaboratori e che consideri la cura delle persone un pilastro fondamentale per la propria esistenza, valorizzando il loro potenziale.  
La salute psico-fisica va di pari passo con l’equilibrio tra vita privata e professionale, un altro tema chiave che acquisirà sempre più valore nei prossimi anni, in quanto i giovani hanno un approccio al lavoro molto differente rispetto a quello della mia generazione. È giusto impegnarsi e crescere anche dal punto di vista professionale, ma per i giovani, il proprio benessere, le proprie passioni e il tempo libero, hanno acquisito un valore del tutto nuovo.
La frenesia della società impone un cambiamento anche nelle modalità di lavoro che dovranno essere maggiormente flessibili (home-working, smart-working) e nella gestione degli spazi (desk-sharing, co-working). Il tutto in armonia con le esigenze e la produttività aziendale, una bella sfida!
Personalmente credo molto in questa visione ed è questo il motivo principale per il quale sono in AIL da 12 anni. È un’azienda sana e sono certa che in un futuro non troppo lontano, insieme alle mie colleghe e colleghi, riusciremo a realizzarla!