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La cozza Quagga: un pericolo per biodiversità e infrastrutture

La cozza Quagga è una specie invasiva che, partendo dal lago d’Aral e dal bacino del Mar Nero, ha ormai intaccato la biodiversità e le tubature presenti in svariati laghi svizzeri, tra cui il Ceresio.

27 luglio 2023

La cozza Quagga: un pericolo per biodiversità e infrastrutture

A poco sono servite le raccomandazioni di un’attenta pulizia delle barche, la cozza Quagga è riuscita ad attraversare passi montani e valichi autostradali, arrivando fino in Ticino, dove i ricercatori della SUPSI hanno riscontrato tracce del suo DNA nel lago Ceresio.  

Questa specie invasiva, che può raggiungere i 40 mm di dimensione, vive mediamente tra i 3 e i 5 anni e predilige le acque dolci e salmastre. Capace di riprodursi in acque a 5 °C, la Quagga prolifica praticamente lungo tutto il corso dell’anno. A determinate temperature e livelli di umidità, sia il mollusco che la larva sono in grado di sopravvivere fino a 90 ore fuori dall’acqua senza risentirne particolarmente. Questa caratteristica le rende delle ottime viaggiatrici, capaci di attaccarsi agli scafi o sulle zampe degli uccelli migratori. 

Le cozze quagga restano attaccate al fondale in modo analogo alle ostriche e la loro capacità di aderire a diversi tipi di materiale favorisce la formazione di banchi. 

I danni causati dalla cozza Quagga sono diversi: rovina le infrastrutture, intasando tubazioni e filtri; intacca la biodiversità poiché consuma il nutrimento e l’ossigeno di altre specie; danneggia gli scafi delle barche e, trovandosi anche in punti in cui l’acqua del lago è bassa, rovina possibili spazi dedicati al turismo. I danni economici sono evidenti, oltre a quelli ecologici e quelli relativi alla pesca professionale e sportiva. Per ulteriori informazioni sulla cozza Quagga, clicca qui

L’impatto alle infrastrutture 

L’acqua del lago Ceresio è ampiamente sfruttata dalle AIL sia per scopi potabili che per scopi termici.  

A Cassarate e a Pian Casoro (Figino) si trovano le stazioni di captazione e potabilizzazione dell’acqua di lago, principale fonte di approvvigionamento idrico del luganese, mentre sotto la Piazza Manzoni e al parco Ciani l’acqua viene prelevata e pompata nella rete industriale, dove funge da vettore termico per riscaldare e raffreddare determinati edifici del centro città. 

La cozza Quagga costituisce un problema sia per i sistemi di captazione che per quelli di trattamento e di distribuzione: prolificando intaserebbe le tubature limitando, se non impedendo quasi completamente, lo scorrimento dell’acqua. Diverse aziende che sfruttano l’acqua di lago sia per scopi industriali che termici, si stanno mobilitando per trovare una soluzione efficace all’avanzata distruttiva della cozza, prima che sia troppo tardi. 

Insieme all’ingegnere civile Mattia Renggli, progettista impianti e trattamento dell’acqua potabile presso AIL, abbiamo approfondito l’argomento. 

Soluzioni per l’acqua potabile 

Per quanto concerne l’approvvigionamento per scopi potabili, la nuova stazione di Cassarate sarà dotata di un sistema di filtrazione in testa alla catena di trattamento in grado di fermare la larva. Un sistema simile è in fase di valutazione anche per la futura stazione di Pian Casoro. Per evitare il proliferare della cozza all’interno del tubo di presa a lago, è probabile che si opterà per una captazione ridondante, ossia la posa di due tubi a lago che permetterebbero una continuità operativa anche in fase di pulizia tramite l’utilizzo di un apposito raschiatore meccanico.  

Il sistema di pulizia è ancora in fase di studio. Al momento si sta considerando l’adozione di un sistema meccanico, ma esistono altri metodi che prevedono l’iniezione di soluzioni chimiche, come il cloro, direttamente nella cuffia di aspirazione, come già in uso in altri Cantoni.  

Soluzioni per l’acqua industriale 

Per la rete termica, non essendo ad oggi dotata di sistema di filtraggio in grado di fermare cozza e/o larve, il problema non è confinato al sistema di captazione, ma sussiste il rischio di subire la proliferazione della cozza in tutta la rete. Per evitare questo scenario, si sta valutando l’adozione di sostanze chimiche e/o biologiche da iniettare nella rete, in grado di uccidere le larve, se non addirittura le cozze Quagga. Non si esclude tuttavia la possibilità di installare dei filtri come del caso delle reti di approvvigionamento di acqua potabile. L’acqua industriale, venendo reimmessa nel lago, non deve contenere sostanze pericolose per la biodiversità, per questa ragione è indispensabile una stretta collaborazione con gli enti preposti del Canton Ticino. 

I tecnici delle AIL riconoscono la gravità della situazione e la necessità di agire nel breve termine, d'altronde è indispensabile scegliere correttamente una soluzione efficace che tuteli le nostre infrastrutture nel rispetto della biodiversità e della sicurezza alimentare.