News

Il nuovo gasdotto Capolago-Bissone

Sono in corso d'opera i lavori di posa di un secondo gasdotto in media pressione (4.9 bar) sul fondale del lago Ceresio, che andrà ad aggiungersi a quello attualmente in esercizio ad alta pressione (70 bar) risalente al 1988.

10 novembre 2021

Il nuovo gasdotto Capolago-Bissone

Ad aprile 2021 è iniziato il cantiere di posa di un secondo gasdotto che percorrerà 6km sul fondale a 80 metri di profondità collegando Capolago a Bissone. Il nuovo gasdotto trasporterà gas naturale di utilizzo domestico. Si stima una conclusione dei lavori per aprile 2022 e il costo totale dell’opera ammonterà a ca. 7mio CHF.  
 
Perché un secondo gasdotto?  
Il secondo anello permette una ridondanza della fornitura di gas e fungerà da supporto al gasdotto alta pressione che dall’Italia arriva a Vezia. In questo modo saranno facilitati gli interventi sul gasdotto principale riducendo nel contempo eventuali disservizi per la clientela del Luganese. 
 
Come viene creato un tubo di 6 chilometri? 
A lato del fiume Laveggio, in prossimità della sua foce, è stato creato uno spazio per lo stoccaggio di tubi da 16 metri. In seguito queste stanghe vengono posizionate su un impalcato dove vengono inizialmente saldate tra di loro fino a formare un troncone da 96 metri. 
In seguito si prendono tre tronconi,  si posizionano su dei binari installati nell’alveo del Laveggio e si saldano formando un condotto da 288 metri. 
A questo punto, grazie all’utilizzo di boe galleggianti, il condotto viene trasportato fino allo zatterone sul lago, dove avviene l’ultima saldatura e la posa sul fondale tramite un tubo pilota supportato da specifici argani elettrici muniti di GPS.  
Il condotto è posato a 70/80 metri di profondità e sprofonderà col tempo nella coltre di melma spessa circa 2 metri che ricopre il fondale lacustre.
 
A livello ambientale, che impatto ha un progetto di questo tipo? 
L’impatto ambientale è estremamente limitato. Il progetto è stato approvato dal Cantone che si assicura della tutela della biodiversità del lago assegnando uno specialista che sorveglia il cantiere. Inoltre, se paragonato ad una posa su terra, si evitano anche molti altri lavori inquinanti, come ad esempio lo scavo, il trasporto di materiale, l’ostruzione di traffico… Una volta posato il tubo sulle rive, zona più delicata dal punto di vista della fauna, la posa nel lago non necessita di particolari accorgimenti. 
 
Quindi è vantaggiosa la posa a lago rispetto alla posa a terra? 
Sicuramente, la posa nel lago è vantaggiosa sotto molti punti di vista. Come già detto è decisamente meno inquinante, inoltre, in una zona come quella di Capolago, evita anche di creare disagi al traffico inevitabili in cantieri di questo tipo. La posa in acqua è anche molto più veloce rispetto a quella di terra. Ad oggi posiamo circa 900 metri a settimana contro i 60 metri che si posano settimanalmente nei cantieri a terra. Il cantiere può proseguire in quasi qualsiasi condizione climatica perché non ci sono scavi che verrebbero interrotti da eventuali piogge e lo zatterone è munito di una copertura che permette di effettuare le saldature in condizioni ottimali. Come se non bastasse, c’è un vantaggio economico di circa il 30%, oltre ad un numero decisamente ridotto o addirittura assente di interruzioni legali. Nei cantieri terrestri capita sovente che vengano presentate opposizioni e ricorsi. Lavorando in mezzo al lago, territorio cantonale, ciò non avviene.
 
Ci sono degli aneddoti o storie particolari legate alla posa?  
In questi primi mesi di lavori non è successo nulla di particolare. Da dire comunque che iniziando a preparare la zona di uscita della condotta a Bissone a lato della chiesa di San Pietro, l’Ufficio dei beni culturali ha annunciato che vi potrebbe essere la possibilità di rinvenire reperti archeologici (es. scheletri) e a tal proposito un loro rappresentante presenzierà durante i lavori di scavo.  
 
Vedere dall’A2 o dalle finestre delle abitazioni di Capolago e Riva San Vitale i lavori di posa dei tubi è molto suggestivo, avete ricevuto reclami e segnalazioni da parte della popolazione? 
La comunicazione con la popolazione locale è stata gestita al meglio possibile, appoggiandoci ai Comuni di  Mendrisio e Riva San Vitale. Ci siamo assicurati che fossero tutti a conoscenza dei lavori in corso e abbiamo messo a disposizione i nostri esperti per eventuali domande e chiarimenti. 
 
Il 6 ottobre è stata organizzata una visita guidata del cantiere con la partecipazione anche degli studenti di Ingegneria Civile della SUPSI. Il percorso era suddiviso in una parte a terra con relativa spiegazione della costruzione e trasporto dei tronconi di condotta, e una parte in battello, dove è stato possibile vedere da vicino lo zatterone di saldatura e il tubo fodera utilizzato per calare la condotta sul fondale del lago.